IN VOLO....DALL'INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA

  

“É per  guardarti  meglio  bambina mia…”: Emozioni in pixel, attraversando  il bosco  dalla scuola dell’ infanzia alla primaria…

Parliamo di un progetto che è volto a mettere a fuoco i bambini e le loro emozioni altalenanti nel passaggio dall’asilo alla scuola elementare.  Circa 70 i bambini protagonisti dell’esperienza raccolta tra giugno 2015 (ultime settimane di asilo) e novembre 2015 (primi mesi del nuovo ingresso alla primaria) per simbolicamente dare continuità (in sostituzione del rischio di una esperienza di rottura affettivo-cognitiva) al passaggio stesso.

  

   

Qualche centinaio gli autoritratti, i ritratti e i video realizzati per la gran parte interamente dai bambini stessi dietro la guida della scrivente. Tecnicamente parlando si tratta infatti per la maggior parte di autoritratti collaborativi, ovvero una sorta di autoscatti in cui i bambini hanno potuto mettere in pixel le loro emozioni col pretesto di impersonare dei personaggi o delle situazioni che la dottoressa indicava loro.              

Marilena Pisciella non ha fatto altro che “portare” i bambini dentro il set e ispirare loro (come fossero piccoli Van Gogh) ad utilizzare anziché il pennello di crine, quello un po’ più moderno fatto di “pixel fotografici” (il telecomando), calarsi nei personaggi da vivere, fare un viaggio dentro le avventure ed emozioni dei personaggi, inscenare delle situazioni e… “sentire” col cuore quando era il momento di scattare. Click: ecco l’opera! E che stupore poi rivedersi!                  

Il metodo utilizzato, nell’ambito della foto-arte-terapia, è quello ampiamente riconosciuto del Self-Portrait Experience SPE, ideato dall’artista internazionale Cristina Nunez, con la quale la scrivente si è formata, divenendo “Facilitatrice del metodo SPE”, e con la quale ha stretto legami di collaborazione. Il metodo SPE utilizzato ormai in diversi paesi al mondo su migliaia di persone, soprattutto adulti e adolescenti, è ancora stato poco sperimentato sui bambini, e la scrivente è l’unica insieme alla Nunez che sta approfondendo la tecnica con soggetti in età evolutiva. É stata una sorpresa vedere bambini così piccoli e appassionati al lavoro realizzare immagini anche molto potenti: l’intero lavoro è stato testato somministrando ai partecipanti il test della Figura Umana (TFU); raffrontando i disegni in entrata e in uscita si è rilevato ciò che potrebbe essere definito un “aumento d’identità” (i disegni post apparivano più ricchi di dettagli e dinamici). 

 

  

Il metodo SPE è molto efficace perché incrocia una triplice dinamica, quella di protagonista-autore-spettatore. I bambini (protagonisti e non), le famiglie, gli insegnanti nel guardare le opere hanno potuto immergersi nella contemplazione degli autoritratti e ritratti, ed in tal modo amplificare il valore e la fruizione dell’autoritratto stesso in qualità di spettatori.

Guardarle infatti è vivere intensamente le emozioni evocate, soprattutto quando siamo di fronte ai video e ai tableau vivant, organizzati da un punto di vista delle inquadrature per la percezione infantile… abbiamo il terrore e la rassegnazione di Pinocchio finito nella pancia della balena; l’ingenuità, l’eccitazione e il terrore di cappuccetto rosso che fa strani incontri nel bosco; chi non si riconoscerà nell’astuzia e avidità di un lupo che “sa”come ingannare una fanciulla indifesa; come è ingenua Biancaneve a contrasto con una perfida matrigna che non tollera che la vita chieda di far spazio al nuovo… temi universali insomma per elaborare in una sorta di rito di passaggio l’ingresso nel nuovo mondo, ove “la testa rischia di predominare sulla ancora preminente corporeità del bambino”.